Ti scrivo e la lampada ascolta.
L'orologio aspetta a brevi colpi;
chiuderò gli occhi certamente
e mi addormenterò di noi due...
Dolce è la lampada, ho la febbre;
si ode solamente la tua voce...
Il tuo nome mi ride sulle labbra,
la tua carezza sta nelle mie dita.
Ho la dolcezza di un tempo; in me
singhiozza il tuo povero cuore;
in sonnoveglia non so proprio
se ti scrivo, o se invece sei tu...
Henri Barbusse, in Poeti simbolisti francesi, a cura di G. Viazzi, Einaudi, Torino 1990.