12 settembre 2006

Buon 11 settembre

Vignetta di El Roto su EL PAIS 11 Set. 2006

Domani è l'11 settembre. Con tempismo, l'ufficio stampa di Bin Laden ha reso noto uno spot di 5 anni fa: il più cattivo del mondo che mette a punto gli ultimi dettagli della più grande e sanguinosa operazione di marketing mai inventata. Rispondono i filmati non meno agghiaccianti e non meno ridicoli, del comandante in capo George Bush, tutto teso a spiegare che sta vincendo le sue tante guerre, mentre è chiaro a tutti che non ne sta vincendo nemmeno una. Sono passati 5 anni da quando ci siamo incollati con il cuore in gola alla tivù a veder venir giù le torri, e ancora siamo appesi alle labbra, alle parole, ai gesti e alla facce di questi due micidiali, incalcolabili cialtroni. Buon anniversario.
Domani è l'11 settembre. Degli ultimi 5 anni si ricordano massacri, porcate, stragi, violenze inenarrabili, invasioni, torture e una cosa è certa: non abbiamo fatto nemmeno un mezzo passettino in avanti. La dottrina Bin Laden - che nessuno sa catturare - e la dottrina Bush sono ancora lì a guardarsi negli occhi, speculari. Nel frattempo, il presidente petroliere ha dato l'assalto all'Afghanistan (da dove, sia chiaro, «non ce ne andremo!»), all'Iraq (da dove ce ne andremo troppo tardi). Le Torri hanno fatto da garanzia all'investimento sui giacimenti di Saddam. Le «pistole fumanti» sono state raccattate da Internet, inventate a Roma (il dossier sull'uranio del Niger), agitate davanti all'Onu (le famose armi di distruzione di massa). Cinque anni, e siamo a questo punto, cioè peggio che al punto di partenza.
Domani è l'11 settembre. L'offesa all'umanità venuta da quel giorno ha avuto 5 anni per amplificarsi, ingigantire, moltiplicarsi, infiammare mezzo mondo, portare terroristi dove non ce n'erano, seminare odio, torturare la gente, pisciare sul Corano, ammazzare civili e assicurarsi scorte di petrolio per qualche altro decennio. Tutte cose che offendono l'umanità. Ma quel che più offende è che quei due sono ancora lì, speculari, orribili e identici, con i loro discorsi e i loro filmati. Due assassini di massa che nessuno cattura, che ancora riempiono la scena, che si sostengono. Ognuno agita di fronte al mondo il pupazzo dell'altro, funzionale, perfetto per la benzina che tutti e due usano: la paura. Ah, e buon anniversario.

Alessandro Robecchi, il manifesto del 10 settembre 2006.

10 settembre 2006

In memoriam 9/11

Immagine di El Roto da EL PAIS 10/09/2006.

[...]
Sono il pompiere sfracellato con lo sterno a
pezzi....sepolto dalle macerie di un muro,
Ho respirato calore e fumo....udivo le grida di richiamo
dei miei compagni,
Udivo i colpi distanti delle picche e delle pale;
Hanno rimosso le travi....mi sollevano con tenerezza.

Giaccio all'aria della notte con la mia camicia
arrossata....per me si fa un gran silenzio,
Ormai non sento più male e giaccio esausto ma non
così infelice,
Bianchi e bellissimi sono i volti che mi attorniano....le
teste senza più elmetti,
La folla inginocchiata svanisce con la luce delle torce.

I morti e gli assenti resuscitano,
Prendono l'aspetto di un quadrante o si muovono come
fossero le mie lancette....e io stesso sono l'orologio.
[...]

Walt Whitman, Leaves of Grass, in Foglie d'erba 1855 a cura di Mario Corona,  Marsilio, Venezia 1996, p. 209.