01 maggio 2006

Il sabato

Poiché oggi è sabato, comprerò una chitarra per mia figlia Susanna, per farle imparare il do maggiore e cantare un giorno, accanto al letto di morte di suo padre, il valzer "Lacrime di dolore", di Pixinguinha - e suo padre possa così chiudere per sempre gli occhi fra pianti e arrivare all'eternità aiutato dalla mano nera e fraterna del grande musicista...
Poiché oggi è sabato, desidererò essere di nuovo giovane e tremare, come una volta, all'idea di incontrare la donna sposata, dai piedi di giglio; desidererò essere giovane e guardare, come un tempo, i miei bicipiti robusti di fronte allo specchio...
Poiché oggi è sabato, desidererò essere su un treno che va da Oxford a Londra, e al passaggio della stazione di Reading ricordarmi di Oscar Wilde mentre in prigione scrive che l'uomo uccide tutto ciò che ama...
Poiché oggi è sabato, desidererò essere di nuovo in un caffè del Leblon, con il mio amico Ruben Braga, entrambi neri per il sole e con i capelli, ahi, senza canizie; desidererò essere di nuovo bruno di sole e di amori, io e il mio amico Ruben Braga, lungo i marciapiedi luminosi della spiaggia atlantica, la pelle salata di mare e di saliva di donna, ahi...
Poiché oggi è sabato, desidererò ricevere una lettera improvvisa, che abbia su un foglio di carta di lino blu il segno del rossetto di carnose labbra di donna e vedere timbrato sul francobollo il nome di Firenze...
Poiché oggi è sabato, desidererò che la luna nasca in castità, e che io la guardi in cielo a lungo, e che anch'essa mi guardi con i suoi grandi occhi bianchi pieni di segreti...
Poiché oggi è sabato, desidererò scrivere nuovamente la poesia sul giorno di oggi, sentendo la perplessità di una volta di fronte alla parola scritta in poesia, e, come allora, alzarmi con la paura della cosa scritta e andare a guardarmi allo specchio per vedere se io sono proprio io...
Poiché oggi è sabato, desidererò udire mia madre cantare vecchie canzoni perdute, come quando la sera lasciava un vasto silenzio nella casa vuota di tutto tranne che della sua voce infantile...
Poiché oggi è sabato, desidererò essere fedele, essere per sempre fedele; essere con il corpo, con lo spirito, con il cuore fedele all'amica, a colei che mi porta nel suo grembo fin dalle origini del tempo e che, con mani di piuma, asterge da preoccupazioni e angoscia la mia fronte immensa e tormentata...
settembre 1953

Vinicius De Moraes, Para uma menina com uma flor, in Per vivere un grande amore, Trad. di Amina Di Munno, Mondadori, Milano 1998.