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Visualizzazione dei post da maggio, 2006

Il più bello dei mari

Il più bello dei mari è quello che non navigammo. Il più bello dei nostri figli non è ancora cresciuto. I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti. E quello che vorrei dirti di più bello non te l’ho ancora detto. Nazim Hikmet, in Poesia d’amore del Novecento a cura di Angela Urbano, traduzione di Joyce Lussu, Kylix 6, Crocetti Editore, 2006.

La Vida es Sueño

¿Qué es la vida? Un frenesí. ¿Qué es la vida? una ilusión, una sombra, una ficción, y el mayor bien es pequeño; que toda la vida es sueño, y los sueños, sueños son. Calderón De La Barca, in La Vida es Sueño , Edición Evangelina Rodríguez Cuadros, Colección Austral, Espasa Calpe, S.A., Madrid, 1998.

Serepta Mason

My life’s blossom might have bloomed on all sides Save for a bitter wind which stunted my petals On the side of me which you in the village could see. From the dust I lift a voice of protest: My flowering side you never saw! Ye living ones, ye are fools indeed Who do not know the ways of the wind And the unseen forces That govern the processes of life. Il fiore della mia vita avrebbe potuto sbocciare da ogni lato se un vento crudele non avesse tarpato i miei petali sul lato di me che voi nel villaggio potevate vedere. Dalla polvere innalzo una voce di protesta: il mio lato in fiore non lo vedeste mai! Voi che vivete, siete davvero degli sciocchi, voi che non conoscete le vie del vento e le forze invisibili che governano il processo della vita. (Traduzione di Letizia Ciotti Miller) Edgar Lee Masters, in Antologia di Spoon River , a cura di Letizia Ciotti Miller, Newton Compton editori, Roma 1974.

Politica: messaggio inquietante :-(

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Politica: il ridicolo 2

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Politica: il ridicolo 1

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I due fanciulli

I Era il tramonto: ai garruli trastulli erano intenti, nella pace d'oro dell'ombroso viale, i due fanciulli. Nel gioco, serio al pari d'un lavoro, corsero a un tratto, con stupor de' tigli, tra lor parole grandi più di loro. A sé videro nuovi occhi, cipigli non più veduti, e l'uno e l'altro, esangue, ne' tenui diti si trovò gli artigli, e in cuore un'acre bramosia di sangue, e lo videro fuori, essi, i fratelli, l'uno dell'altro per il volto, il sangue! Ma tu, pallida (oh! i tuoi cari capelli strappati e pésti!), o madre pia, venivi su loro, e li staccavi, i lioncelli, ed «A letto» intimasti «ora, cattivi!» II A letto, il buio li fasciò, gremito d'ombre più dense; vaghe ombre, che pare che d'ogni angolo al labbro alzino il dito. Via via fece più grosse onde e più rare il lor singhiozzo, per non so che nero che nel silenzio si sentia passare. L'uno si volse, e l'altro ancor, leggero: nel buio udì l'un cuore, non lontano il calpe...

Tutto è amore

Non aver fretta! – mi sussurrava una segreta voce – Non è matura l’ora dell’amore! – Ed io, incorreggibile disubbidiente, soltanto a lei, Dio, ho dato ascolto – né io stessa so il perché. Non aver fretta! – E i grappoli tintinnano – le campane di pioggia e di bronzo solare, e nelle botti il vino sogna la tempesta, si inaridiscono e si screpolano le labbra, salate da una goccia di sangue. Mistero d’amore, io non ti ho riconosciuto nello sbocciare istantaneo della primavera. Come è tangibile ciò che non sfioriamo, come il calice non bevuto inebria, come tutto è amore! Blaga Dimitrova, in Segnali , a cura di Valeria Salvini, Fondazione Piazzolla 2000. Traduzione di Valeria Salvini. Pubblicata in Internet: POESIA , Mensile Internazionale di Cultura Poetica.

Campidoglio

lei non sa quanto pesa un cuore solitario ci sono notti in cui la lana scura la lana tiepida che mi protegge arriva fino in cielo e mentre dormo mentre respiro mentre singhiozzo mi si versa il latte bollente sul viso e allora una maschera magnifica col sorriso del re di spade copre il mio pianto e tutto questo non è niente ancora lei non mi crederà ma lottare lottare lottare tutte le notti con una tigre fino a trasformarla in magnolia e svegliarsi svegliarsi ancora e non sentirsi stanco e rifare ancora striscia dopo striscia la stessa odiata tigre senza dimenticare gli occhi gli intestini né l’alito fetido tutto questo per me è molto più facile molto più leggero mi creda che non trascinare ogni giorno il peso di un cuore desolato Jorge Eduardo Eielson, in Nodi e corpi nudi a cura di Martha Canfield. Crocetti Editore, Milano 2006. Pubblicata in Internet: POESIA , Mensile Internazionale di Cultura Poetica.

Vattene

Nel mio sogno non c'è posto perché tu possa vivere. Non c'è. Sogno è ogni cosa. E tu vi affonderesti. Vattene a vivere altrove, tu che sei viva. Se fossero simili a ferro o a pietra i miei pensieri, potresti restare. Ma sono fuoco e nubi, ciò che era il mondo al principio quando non c'era nessuno. No, tu non ci puoi vivere. Non c'è posto. I sogni miei t'arderebbero. Manuel Altolaguirre, in Vittorio Bodini, I poeti surrealisti spagnoli a cura di Oreste Macrí, Einaudi, Torino 1988, vol. II.

Tutto come un tempo

«Tutto come un tempo», disse con tenerezza: «tutto, come un tempo». La fissavo negli occhi infelice - Tutto come un tempo. Mi baciava stretto, m'abbracciava: Tutto come un tempo. Eppure qualcosa mi mancava... Proprio cosí, come un tempo. Igor Severjanin, in Piccolo quaderno dei poeti russi del secolo scorso , a cura di V. Miniussi, All'Angelo Raffaele, Venezia 1996.

Il pensiero

Se tu ami quanto io amo, allora ogni minuto dal tuo cuore un pensiero si diparte; e con l'ali del desiderio vola finché incontra in linea retta un mio pensiero cosí simile al tuo, che non possiamo sapere se vada o venga da entrambi finché non definiamo a chi di noi due quel pensiero sia dovuto. Edward Herbert di Cherbury, in Poeti metafisici inglesi del Seicento , a cura di G. Melchiori, Vallardi, 1961.

Prolungamento di un bacio

Ieri ti ho baciato sulle labbra. Ti ho baciato sulle labbra. Intense, rosse. Un bacio così corto durato piú di un lampo, di un miracolo, piú ancora. Il tempo dopo averti baciato non valeva piú a nulla ormai, a nulla era valso prima. Nel bacio il suo inizio e la sua fine. Oggi sto baciando un bacio; non solo con le mie labbra. Le poso non sulla bocca, no, non piú - dov'è fuggita? - Le poso sul bacio che ieri ti ho dato, sulle bocche unite dal bacio che hanno baciato. E dura questo bacio piú del silenzio, della luce. Perché io non bacio ora né una carne né una bocca, che scappa, che mi sfugge. No. Ti sto baciando piú lontano. Pedro Salinas, La voce a te dovuta , a cura di E. Scoles, Einaudi, Torino 1979.

Temo di raccontare quanto t'amo

Temo di raccontare quanto t'amo. Ho paura che, udito il mio racconto, la lieve brezza tra i cespugli, a un tratto pazza di gioia, sulla terra s'abbatta come un uragano... Temo di raccontare quanto t'amo. Ho paura che, udito il mio racconto, le stelle si fissino immobili in mezzo all'oscuro cielo e una notte senza fine prenda a incombere. Temo di raccontare quanto t'amo. Ho paura che, udito il mio racconto, il mio cuore si sgomenti della follia d'amore e si spezzi, angosciato e felice. Nikolaj Minskij, in Piccolo quaderno dei poeti russi del secolo scorso , a cura di V. Miniussi, All'Angelo Raffaele, Venezia 1996.

Donna

Quand'eri giovinetta pungevi come una mora di macchia. Anche il piede t'era un'arma, o selvaggia. Eri difficile a prendere. Ancora giovane, ancora sei bella. I segni degli anni, quelli del dolore, legano l'anime nostre, una ne fanno. E dietro i capelli nerissimi che avvolgo alle mie dita, più non temo il piccolo bianco puntuto orecchio demoniaco. Umberto Saba, Il canzoniere (1900-1954) , Einaudi, Torino 1988.

Ti sentii, perché a quell'orma

Ti sentii, perché a quell'orma del tuo piede sul sentiero mi dolse il cuore su cui un dí passasti. Corsi impazzito; cercai per tutto il giorno; come un cane randagio. ...Te n'eri andata! E il tuo passo calcava il mio cuore, in una fuga senza fine, come se lui fosse la strada che ti portasse per sempre... Juan Ramón Jiménez, in Poeti del Novecento italiani e stranieri , a cura di E. Croce, Einaudi, Torino 1960 (la trad. di questa lirica è di M. Socrate).

Cet amour (Questo amore)

Cet amour Si violent Si fragile Si tendre Si désespéré Cet amour Beau comme le jour Et mauvais comme le temps Quand le temps est mauvais Cet amour si vrai Cet amour si beau Si heureux Si joyeux Et si dérisoire Tremblant de peur comme un enfant dans le noir Et si sûr de lui Comme un homme tranquille au milieu de la nuit Cet amour qui faisait peur aux autres Qui les faisait parler Qui les faisait blêmir Cet amour guetté Parce que nous les guettions Traqué blessé piétiné achevé nié oublié Parce que nous l'avons traqué blessé piétiné achevé nié oublié Cet amour tout entier Si vivant encore Et tout ensoleillé C'est le tien C'est le mien Celui qui a été Cette chose toujours nouvelle Et qui n'à pas changé Aussi vraie qu'une plante Aussi tremblante qu'un oiseau Aussi chaude aussi vivante que l'été Nous pouvons tous les deux Aller et revenir Nous pouvons oublier Et puis nous rendormir Nous réveiller souffrir vieillir Nous endormir encore Rêver à la mort Nous éveiller...

La mantellina

Se tu sapessi come si allarma senza ragione il cuore quando scendi di corsa le scale di casa avvolta nella tua mantellina nera e grigia. Se ora sto a chiedermi dove andrai che farai, quando ritornerai sarà perché ricordo che ai miei tempi la mantellina era un capo di viaggio (o ai tempi della Primula Rossa?) La tua breve uscita, la tua lunga assenza mi fa passare la mano sul volto guardare lunghi tetti di case sentirmi come se fossi investito da una fredda folata di nevischio. Luciano Erba, L'ippopotamo , Einaudi, Torino 1989.

The main difference

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Ed è subito sera (Pronto se hará de noche)

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Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera. Todo el mundo está solo en el corazón de la tierra traspasado por un rayo de sol: y pronto se hará de noche. Salvatore Quasimodo, in Ed è subito sera , Mondadori, Milano 1942. Per la traduzione in spagnolo: El Poder de la Palabra , Barcelona - Nueva York.

Paris at night

Trois allumettes une à une allumées dans la nuit La première pour voir ton visage tout entier La seconde pour voir tes yeux La dernière pour voir ta bouche Et l’obscurité tout entière pour me rappeler tout cela En te serrant dans mes bras. Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte Il primo per vederti tutto il viso Il secondo per vederti gli occhi L'ultimo per vedere la tua bocca E tutto il buio per ricordarmi queste cose Mentre ti stringo tra le braccia Jacques Prévert, in Parole , Trad. di Rino Cortiana, Maurizio Cucchi e Giovanni Raboni,TEA, Milano 1998.

Campagna di ragazza (Campo de muchacha)

Tu sei a volte una contadina frustrata che prende gli uccelli con le mani, che ha cura del gatto di casa, che chiama il cane vagabondo. Qui non ci sono vacche né cavalli, però tu li cerchi nel libro, nel quaderno da dipingere del bimbo, nel cinematografo. Vivi tra metalli, tra fili, tra vestiti inamidati, tra vasi con fiori di plastica. Sei della città, però nel fondo del tuo cuore c'è un canarino, un cervo selvaggio, un lupacchiotto. Oscar Acosta, in Giovani poeti dell'America Centrale, del Messico e della Antille , a cura di H. G. Robles e U. Bonetti, Einaudi, Torino 1977.

La lettera

Ti scrivo e la lampada ascolta. L'orologio aspetta a brevi colpi; chiuderò gli occhi certamente e mi addormenterò di noi due... Dolce è la lampada, ho la febbre; si ode solamente la tua voce... Il tuo nome mi ride sulle labbra, la tua carezza sta nelle mie dita. Ho la dolcezza di un tempo; in me singhiozza il tuo povero cuore; in sonnoveglia non so proprio se ti scrivo, o se invece sei tu... Henri Barbusse, in Poeti simbolisti francesi , a cura di G. Viazzi, Einaudi, Torino 1990.

Carmen al mare, quasi al tramonto.

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Carmen. Spiaggia di Randello (RG), Estate 1992.

Poesia di compleanno

Poiché hai compiuto gli anni, Benamata, e l’ala del tempo ha sfiorato i tuoi capelli neri, e i tuoi grandi occhi calmi hanno fissato per un momento l’imperscrutabile Nord… Io vorrei darti, al di là dei baci e delle rose, tutto ciò che non è mai stato dato da un uomo alla sua Amata, io che tanto poco posso offrirti. Vorrei darti per esempio l’istante in cui sono nato, segnato dalla fatalità della tua venuta. Vedresti allora in me, nella trasparenza del mio petto, l’ombra della tua forma anteriore a te stessa. Vorrei darti anche il mare dove ho nuotato da bambino, il tranquillo mare dell’isola dove mi perdevo, dove m’immergevo e da cui traevo la forma elementare di tutto ciò che esiste nello spazio in alto – stelle morte, meteoriti sommerse, il plàncton delle galassie, la placenta dell’Infinito. E inoltre vorrei darti le mie folli corse inutili, di certo nella premonitoria ricerca delle tue braccia, e la volontà di aggredire tutto dall’alto, e travalicare tutto ciò che è proibito, e gli ...

Per vivere un grande amore

Per vivere un grande amore, è necessaria molta concentrazione e molto senno, molta serietà e poco riso - per vivere un grande amore. Per vivere un grande amore, si deve essere uomo di una sola donna; poiché essere di molte, caspita!, è facile…- ma non ha nessun valore. Per vivere un grande amore, primo è necessario consacrarsi cavaliere ed essere della propria dama per intero - comunque sia. Si dovrà fare del corpo una dimora dove chiudere in clausura la donna amata e appostarsi di fuori con una spada - per vivere un grande amore. Per vivere un grande amore, vi dico, è necessaria attenzione con il "vecchio amico", che poiché è solo vi vuole sempre con sé per illudere il grande amore. È necessaria moltissima attenzione con chiunque non sia innamorato, poiché chi non lo è, è sempre pronto a infastidire il grande amore. Per vivere un amore, in realtà, bisogna compenetrarsi nella verità che non esiste amore senza fedeltà - per vivere un grande amore. E dunque chi tradisce il prop...

Il sabato

Poiché oggi è sabato, comprerò una chitarra per mia figlia Susanna, per farle imparare il do maggiore e cantare un giorno, accanto al letto di morte di suo padre, il valzer "Lacrime di dolore", di Pixinguinha - e suo padre possa così chiudere per sempre gli occhi fra pianti e arrivare all'eternità aiutato dalla mano nera e fraterna del grande musicista... Poiché oggi è sabato, desidererò essere di nuovo giovane e tremare, come una volta, all'idea di incontrare la donna sposata, dai piedi di giglio; desidererò essere giovane e guardare, come un tempo, i miei bicipiti robusti di fronte allo specchio... Poiché oggi è sabato, desidererò essere su un treno che va da Oxford a Londra, e al passaggio della stazione di Reading ricordarmi di Oscar Wilde mentre in prigione scrive che l'uomo uccide tutto ciò che ama... Poiché oggi è sabato, desidererò essere di nuovo in un caffè del Leblon, con il mio amico Ruben Braga, entrambi neri per il sole e con i capelli, ahi, senza ca...