16 luglio 2006

Il giardino

Non un fremito d'aura giocondo
nell'afa ardente. Su l'immota frasca
tace ogni trillo, e boccheggianti a fondo
giacciono i pesci d'oro entro la vasca.

Passa d'uccelli una tribù fuggiasca
radendo in fila il bosco sitibondo,
e i gigli stanchi senton la burrasca
che soffocante gravita sul mondo.

Oh mentre il viso tuo sfiorisce e langue
come quei figli, e fra ridente e mesta
mi guardi effusa d'un pallore esangue,

tu pure, inconscia, senti la tempesta
d'amor che t'urge e che t'affanna il sangue,
e stanca di desio pieghi la testa.


Giovanni Marradi, in Il tesoro della poesia italiana. Dal Seicento all'Ottocento, a cura di G. Davico Bonino, Mondadori, Milano 1982.