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Visualizzazione dei post da aprile, 2006

Sí, credetemi, amore è tutto questo

Abbandonarsi, ardire, esser furioso, tenero, aspro, liberale, schivo, animoso, accasciato, morto, vivo, leale, infido, vile e coraggioso; non trovar fuor del bene agio e riposo, mostrarsi altero, mite, egro, giulivo, stizzito, pusillanime, aggressivo, soddisfatto, adontato, sospettoso; voltar le spalle al chiaro disinganno, bere veleno per liquore grato, scordarsi del profitto, amare il danno; creder che il cielo è in un inferno entrato, dar l'anima e la vita a un disinganno; quest'è amore: lo sa chi l'ha provato. Félix Lope de Vega, Liriche , a cura di R. Paoli, Einaudi, Torino 1974.

La trota

In un limpido ruscello, guizza lieta e veloce la trota briosa traversandolo come una freccia. Io stavo sulla riva, e osservavo quieto e sereno il pesce giulivo che nuotava nell'acqua chiara. Un pescatore con la lenza stava sulla sponda, ed impassibile guardava muoversi il pesciolino. Fin tanto che l'acqua conserverà la limpidezza, pensavo, egli non catturerà la trota con il suo amo. Ma d'un tratto al furfante l'attesa sembrò troppo lunga. Perfidamente intorbida il ruscelletto, ancor prima ch'io l'abbia pensato; - ecco vibra la sua canna, si dibatte il pesciolino all'amo, ed io col sangue in tumulto vidi la trota gabbata. Voi che alla dorata fonte della rassicurante giovinezza siete, pensate alla trota; se vedete il pericolo, correte! Spesso sbagliate solo per difetto di scaltrezza. Badate, fanciulle, ai seduttori con l'amo! - Vi faran sanguinare e sarà troppo tardi. Christian Schubart, in I capolavori della poesia romantica , a cura di G. Davico Bonino, ...

Allora, è vero, mi aspetterai!

Allora, è vero tu mi aspetterai aspetterai che io sparga tutti i semi del canestro che io riaccompagni a casa l'ape selvatica smarrita che sul tetto della barca, nella capanna, nella stalla si accendano piccoli lumi a olio e torce aspetterai che io legga una finestra che sbatte luminosa o buia e abbia smesso di parlare con gli spiriti luminosi o bui aspetterai che la grande Via diventi canto che l'amore cammini fin sotto al sole quando il vasto Fiume d'argento ci separerà tu ancora aspetterai paziente che io costruisca una zattera fedele Allora è vero non puoi più rimangiarti la promessa anche se le mie morbide mani sono già screpolate e dalle guance sono scomparse le nuvole rosa della primavera anche se il mio flauto soffia sangue e la neve ghiacciata non si scioglie prima anche se alle spalle c'è una frusta e di fronte il precipizio anche se il buio mi raggiunge prima dell'aurora ed io e la Terra ci immergiamo insieme e non ho nemmeno il tempo di liberare l'uc...

La domanda giusta

La domanda che dobbiamo porci non è se ci stimiamo, ma "quando ci stimiamo". Quando ci liberiamo dalle catene della nostra storia. Quando non abbiamo obiettivi rigidi e prestabiliti. Quando abbandoniamo le nostre certezze, siamo cedevoli verso le esperienze e aperti al nuovo. Quando non giudichiamo noi stessi e gli altri. Quando facciamo le cose con passione e creatività. Quando sappiamo stare da soli e non rifuggiamo il silenzio. Quando riusciamo a "galleggiare" nelle cose che ci succedono senza cercare di modificarle a tutti i costi. Quando consentiamo alla tristezza di fluire dentro di noi come un'energia purificatrice. Quando l'importante non è il risultato, ma l'arricchimento che riusciamo a trarre da un'esperienza. Quando sappiamo osservare i brutti pensieri che ci vengono senza metterli in atto né giudicarli. Quando non ripetiamo sempre gli stessi comportamenti in modo automatico. Quando ci occupiamo amorevolmente del nostro corpo. Quando non ...

La depressione

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La depressione by Franco Matticchio, RIZA psicosomatica, n. 295, Sett. 2005.

Aspettando

Mi sussurrò: "Domani?". Ed io: "Domani m'avrai tra le tue braccia a l'istessa ora; fra i tuoi capelli passerò le mani, tu, sognando, dirai che m'ami ancora". Ecco, son qui. Lo attendo. A i più lontani passi, a ogni lieve suon che vien da fuora tendo l'orecchio, e in desideri arcani frugo con gli occhi la gentil dimora. È un vago nido. Le finestre aperte di primavera invitano all'incanto: scherza il sole tra i fiori e su 'l velluto. Io l'armi antiche e i quadri, onde coperte son le mura, contemplo; e penso intanto qual tesoro di baci ho già perduto. Contessa Lara, in Il tesoro della poesia italiana. Dal Seicento all'Ottocento , a cura di G. Davico Bonino, Mondadori, Milano 1982.

Metà dell'anima è fuggita

Metà dell'anima mia ancora è viva e spira, l'altra metà non so se Amore o Morte la portò via. Ch'è sparita lo so. Forse è presso qualcuno dei ragazzi. Pure già tante volte avevo detto: "Non le date ricetto quando fugge da me"... Sí, è là che s'aggira smaniosa d'amore, degna che si pigli a sassate. Callimaco, Epigrammi , a cura di A. Angelini, Einaudi, Torino 1990.